Quali sono le zone di pesca sub costiere in Italia?

zone pesca sub costiere

Quali sono le zone di pesca sub costiere in Italia, ma soprattutto quali sono le regole da seguire per chi pesca in queste aree? Oggi la pesca subacquea viene considerava a tutti gli effetti uno sport ed è regolamentata tramite un decreto.

La sua pratica, come è noto, è aperta a tutti anche se non esiste una formazione precisa su ciò che è consentito e ciò che invece è vietato, non solo dal punto di vista legislativo, ma anche da quello morale ed etico.

Distanze e limitazioni nelle zone di pesca sub costiere

Fra i temi fondamentali quando si parla di zone di pesca sub costiera troviamo la distanza e il rispetto dei limiti. Ai sensi dell’articolo 129 del Regolamento D.P.R. n 1639/68 questa disciplina non si può praticare ad una distanza inferiore di 500 metri rispetto alle spiagge che sono frequentate da bagnanti.

La pesca sub inoltre è vietata a una distanza che sia inferiore di 100 metri in presenza di reti di pescatori professionisti e impianti fissi da pesca. La distanza deve essere inferiore ai 100 metri anche in caso di navi che sono ancorate fuori dal porto e in aree di mare con transito di navi.

Le spiagge con i bagnanti e le costiere

Molto spesso quando si parla di zone di pesca sub costiere ci si chiede se la regola sia legata non solo alle spiagge, ma anche alle scogliere. In realtà la distanza imposta per chi pratica pesca subacquea è stata studiata per poter proteggere i bagnanti. Proprio per questo l’obbligo va considerato valido sempre nel caso in cui l’area – in questo caso una scogliera – sia frequentata da persone.

Cosa si intende con il termine spiaggia con bagnanti? Senza dubbio un tratto di costa in cui sono presenti bagnanti. Dunque non solo stabilimenti balneari, ma anche spiagge e scogliere che vengono frequentate solitamente da persone.

La norma che impone una distanza di 500 metri dalla costa è valida tutto l’anno e su tutto il territorio. Va però chiarito che da questo punto di vista le Ordinanze Balneari rivestono un ruolo chiave. Questo perché spesso hanno lo scopo di individuare delle aree specifiche all’interno delle quali la balneazione è vietata. Prima di praticare la pesca in apnea dunque è essenziale consultarle, facendo riferimento alla zona in cui ci si vuol immergere.

L’importanza della segnalazione

Va inoltre sottolineato che chi pratica pesca sub ha l’obbligo di segnalare la propria presenza tramite una bandiera rosa con una striscia diagonale bianca che sia visibile ad una distanza mai inferiore ai 300 metri. Nel caso in cui lo sportivo sia accompagnato da un mezzo nautico, la bandiera dovrà essere issata su di esso. Il sub dovrà trovarsi in un raggio di circa 50 metri rispetto alla verticale del galleggiante con la segnalazione o del suo mezzo di appoggio.