L’unicità degli arbaleti Alemanni e perché sceglierli

Intervista ad Itio Alemanni

L’unicità degli arbaleti Alemanni e perché sceglierli

Itio Alemanni è un pioniere e un innovatore, ma è soprattutto un appassionato pescatore, che conosce la pratica della pesca in apnea e che da anni sperimenta in prima persona capacità e difetti di arbaleti, aste, gomme e pinne.

Nati come una placida sfida a un sistema che aveva sulle spalle cinquant’anni di storie sbagliate, gli arbaleti Alemanni sono il frutto di tanta esperienza, pesci persi ed esperimenti. Leggeri, potenti e realizzati artigianalmente, oggi sono noti e apprezzati in tutto il mondo.

Ma cosa distingue gli arbaleti di Alemanni dagli altri? Lo abbiamo chiesto alla persona da cui tutto ebbe inizio, a colui che ha ottimizzato il sistema roller quando nessuno credeva nel suo potenziale, cambiando per sempre le possibilità offerte dalla pesca subacquea.

Itio Alemanni si descrive come “il peggior cliente possibile per i suoi prodotti”, ed è esattamente questo il motivo per cui le attrezzature Alemanni sono diverse dalle altre: ogni arbalete nasce da una storia di errori, test, verifiche e feedback da parte dei clienti. L’ultima parola? Quella di Itio Alemanni.

Itio, quando hai deciso di iniziare a produrre arbaleti e perché?

Ho cominciato a pensare di produrre arbaleti circa 20-25 anni fa. Allora pescavo usando fucili ad aria compressa, che però si guastano molto facilmente e hanno bisogno di molta manutenzione. Una sera conobbi, durante una cena a casa di mio fratello, un signore che sosteneva di aver inventato il roller (in realtà esistevano già 3 o 4 brevetti scaduti). L’aveva proposto a diverse grandi aziende, ma non aveva funzionato: il sistema era performante, ma i fucili non erano ancora costruiti a dovere.

Appena ho visto il suo fucile ho individuato i punti deboli e dopo una settimana avevo già realizzato un nuovo prototipo. E questo funzionava eccome. Mio fratello, che per mestiere accompagnava i turisti a pescare in Messico, ha voluto provare qualche arbalete: gliene ho spediti un po’, e mi ha confermato che avevano potenza non paragonabile ai fucili commerciali.

A quel punto si è iniziata a spargere la voce: agli accompagnatori dei viaggi di pesca non sembrava vero di poter avere per le mani un fucile con cui potessero sparare anche i pescatori più inesperti senza pericoli. L’assenza di rinculo infatti permetteva di sparare aste anche molto grosse senza farsi male. Il tutto con gomme molto piccole, che anche i pescatori più anziani o meno allenati potevano riuscire a caricare con facilità.

Inizialmente i siti specializzati ci prendevano in giro, sostenendo che raccontassimo balle e che avessimo dei prezzi fuori di testa…così abbiamo iniziato a provare i nostri arbaleti in piscina, e hanno smesso di prenderci in giro. Ecco, l’azienda è nata così, da una cena a casa di mio fratello con l’”inventore” del roller.

Come viene realizzato un arbalete Alemanni? Parlaci del processo di produzione

Tutti gli arbaleti Alemanni nascono in falegnameria, con una bilancia e un operaio che sarà “le mie braccia” per parte del processo. Lui si occupa del taglio e del lavoro alle macchine, poi si passa all’incollaggio, che faccio io personalmente. Decido come fare i pacchi lamellari e poi lo sposto su una macchina a controllo numerico, che svolge il 90% del lavoro.

Impugnatura e fusto vengono trattati separatamente finché non arrivano in azienda…e il resto è una ricetta di famiglia.

Come vengono testati gli arbaleti Alemanni?

Una volta assemblato, l’arbalete viene portato in acqua per verificare bilanciamento e capacità di tiro, dopodiché viene smontato, carteggiato e oliato. Poi viene portato di nuovo in piscina, perché questi trattamenti possono già influire sugli assetti, e qui vengono fatte le cosiddette correzioni fini.

L’arbalete deve centrare un piccolo buco su un pesciolino di poliuretano, posizionato dai 3 ai 6 metri, e deve sparare almeno 4 colpi (la gomma diventa efficiente soltanto dopo il terzo/quarto tiro, quindi abbiamo bisogno di sparare più colpi per osservare il fucile in costanza e verificarne il comportamento). Superato il secondo test in piscina, l’arbalete è pronto per la consegna. Questo riguarda tutti i fucili, senza eccezioni: non esiste un arbalete Alemanni che non sia andato in acqua almeno due volte (se in carbonio) o tre volte (se in legno).

Cosa distingue un arbalete Alemanni da quelli dei competitor?

I nostri fucili sono sostanzialmente diversi da quelli dei competitor: non soltanto vengono tutti provati in piscina, ma ti permettono di regolare il tiro e quindi di modellare l’arbalete alle tue necessità. Con gli altri arbaleti non succede: o ti adatti o cambi fucile.

I nostri arbaleti sono ottimizzati per acque calde (cioè oltre i 22°C), medie e fredde, grazie a delle gomme che abbiamo fatto produrre appositamente per questo scopo. A proposito di gomme, noi possiamo dare la garanzia che non si allaghino.

C’è poi tutta la questione dell’assistenza post-vendita, attiva 24 ore su 24: spediamo pezzi di ricambio in 24/48 ore in tutto il mondo e il cliente ha la sicurezza di interfacciarsi sempre con la stessa persona, che si occupa di aste, fucili e tutto il resto. La differenza più grande però forse è un’altra: a differenza degli altri noi non ti diremo mai di comprare un altro arbalete. Se possiamo sistemarlo, lo ritiriamo in azienda, facciamo un’attenta valutazione e lo ripariamo.

Intervista ad Itio Alemanni
Itio Alemanni posa con la sua collezione di arbaleti (Foto: Alemanni Sub)

Come si fa a scegliere l’arbalete perfetto?

La prima cosa da sapere è quale tipo di pesca ti piace fare e che tipo di pesci vuoi insidiare: se vuoi pescare in acque basse per esempio ti serve un arbalete agile, facile da brandeggiare e caricare, perché nel bassofondo il pesce è molto nervoso e non ti permette di prenderti il tuo tempo.

Se pratichi la pesca nel blu, al contrario, ti troverai davanti pesci che arrivano lentamente e senza malizia, perché ti vedono benissimo anche dalla distanza, quindi serve un fucile a lunga gittata che permette di insidiare questo tipo di prede.

L’arbalete perfetto dipende tantissimo dalle prede: se ti piace un particolare tipo di pesce, come la cernia o il dentice, ti serve un tiro di 5-6 metri, perché questi pesci ti danno la possibilità di metterli in mira. Il discorso è completamente diverso per pesci come il branzino e l’orata, che sono molto più furtivi e vanno affrontati adeguatamente.