Pesca subacquea: saper riconoscere i luoghi e i momenti migliori in cui pescare

Il momento migliore per pescare

Pesca subacquea: saper riconoscere i luoghi e i momenti migliori in cui pescare

Sapere se c’è pesce prima di entrare in acqua è il sogno di ogni appassionato di pesca subacquea: c’è chi dice che è impossibile, chi sostiene si possa capire dal vento, dal colore dell’acqua o dall’odore dell’aria. Secondo alcuni apneisti, dipende tutto dalla marea. Secondo altri, dalla luna.

Le teorie su quando e dove pescare in apnea sono tante quante i pescatori: ognuno ha il suo approccio al mare e alla pesca, ognuno ha i suoi “posti” e i suoi momenti preferiti per pescare. Ma esistono luoghi, stagioni o orari oggettivamente migliori di altri per pescare?

Pesca subacquea: il momento migliore per pescare

Da che mondo è mondo, i pescatori sostengono che i momenti migliori per pescare siano le prime ore del mattino e il tramonto: i pesci sono generalmente più attivi e indaffarati in queste ore, che sfruttano voracemente per muoversi e nutrirsi.

Molti apneisti concordano sul fatto che il calar del sole sia il momento ideale per immergersi: il “calasole” è un momento che può essere particolarmente propizio non soltanto perché i predatori escono allo scoperto, ma anche perché la posizione del sole ci permette di nasconderci meglio alla “vista” dei pesci.

D’altro canto, all’alba i pesci possono essere più affamati, ma soprattutto sono meno disturbati dalle attività umane, quindi meno propensi a scattare alla minima vibrazione. In alcune zone, la presenza di barche e turisti può rendere i pesci stressati e guardinghi con il passare delle ore, lasciando il pescatore “serale” con una platea di potenziali prede smaliziate e nervose, non sempre semplici da affrontare.

Come scegliere il momento giusto per pescare

Il momento giusto per pescare dipende da un’infinità di fattori: oltre alla stagionalità tipica della pesca, vanno considerati le maree, le correnti, le fasi lunari, la torbidezza dell’acqua e anche la stabilità meteo nei giorni precedenti. Le variabili sono talmente tante che è impossibile sapere con certezza cosa si troverà in acqua prima di immergersi.

Si può però tentare di fare una sintesi dei grandi temi:

  • la luna: tradizione vuole che quando cambia la luna si pesca di più. C’è chi dice che quando c’è la luna piena sia inutile immergersi di mattina, perché il pesce ha già mangiato, mentre l’alba è il momento migliore dopo una notte senza luna. Le scuole di pensiero sono diverse, ma è chiaro che la luna influisce sulla vita dei pesci abbastanza da condizionare una battuta di pesca. Tutto sta nello studiare le dinamiche del posto in cui si pesca;
  • le maree: si dice che le ore più pescose siano quelle appena precedenti e quelle appena successive l’acme della marea, quando le correnti marine trasportano cibo e nutrienti, seguiti a ruota dai pesci. Durante l’alta marea, le zone poco profonde possono essere molto propizie, mentre quando c’è bassa marea è più probabile fare gli incontri migliori in prossimità di secche e scogliere;
  • il vento: quello sul vento è un capitolo lunghissimo fatto di scienza, leggende ed esperienze personali. Quel che è certo è che il vento influenza la limpidezza dell’acqua, un fattore cruciale nella pesca subacquea. Quando il vento soffia da terra, l’acqua tende a essere più limpida e calma, mentre quando viene dal mare si troveranno situazioni più torbide. Questo è decisivo non soltanto per la tecnica da utilizzare, ma anche per la scelta dell’arbalete.

E poi ci sono: le differenze tra una stagione e l’altra, le specificità dei luoghi, gli effetti della pioggia su insetti e superficie, la possibile reazione dei pesci alle attività umane, la presenza di correnti “innaturali” sature di cibo e nutrienti, le abitudini di alcune specie particolari.

Come scegliere i posti migliori per la pesca subacquea

Quando si parla dei posti migliori per la pesca subacquea, il discorso è ancora più complicato: i nostri mari non sono più pescosi come un tempo, e sempre più spesso il pesce si concentra (almeno temporaneamente) in spazi molto ristretti.

L’usanza di eleggere un proprio posto speciale è più viva che mai, come il segreto che l’accompagna, ma i “parchi giochi” che pullulano di pesci e restano sconosciuti alla maggior parte dei pescatori sono sempre più rari, specie nel sottocosta. Merito anche del fatto che oggi è difficile avere la certezza che un determinato posto non sia battuto da altri apneisti, vista la sempre maggiore diffusione della disciplina.

Esistono posti oggettivamente “speciali”: zone di passaggio, tane madri, punti particolarmente propizi grazie alla conformazione del terreno, alla luce o ad altre caratteristiche fisiche. Questi posti, però, non si sottraggono alle dinamiche del mare: un luogo magico al tramonto in primavera può essere deludente in altre stagioni, o in condizioni meteo climatiche differenti.

In mare non esistono certezze: per saper interpretare le condizioni di pesca senza entrare in acqua servono molta esperienza e una certa sensibilità, qualità che richiedono tempo, battute a vuoto, grandi scoperte e un amore sempre vivo per il mare e per quello che ha da offrire.