Tutti i segreti per scegliere una muta subacquea

Muta da sub: come scegliere

Tutti i segreti per scegliere una muta subacquea

Tra le attrezzature fondamentali per chi pratica immersioni, la muta merita certamente un posto d’onore: fondamentale per mantenere una corretta temperatura corporea sott’acqua, la muta subacquea viene utilizzata per tutti i tipi di attività che prevedono un’immersione più lunga di qualche minuto – dallo snorkeling occasionale all’esplorazione di relitti in profondità.

Scegliere una muta adatta alle proprie esigenze specifiche e della giusta taglia è il primo passo per assicurarsi un’immersione piacevole. L’acqua, infatti, sottrae al corpo molto più calore rispetto all’aria, con la conseguenza che quando ci si immerge in acqua il calore corporeo viene disperso molto più velocemente, anche (e soprattutto) se si è in movimento.

Come scegliere una muta da sub

Quando ci si trova a dover scegliere la muta subacquea che accompagnerà le immersioni degli anni a venire, bisogna considerare diversi aspetti. Prima ancora di pensare a taglia e vestibilità, ci sono alcune scelte da fare a monte: innanzitutto va individuato il tipo di muta più adatto alle proprie esigenze (umida o semistagna), dopodiché si può passare alla “tormentata questione” dei rivestimenti.

È meglio una muta liscia-spaccata, leggerissima ma molto delicata, o una soluzione foderata-spaccata, più pesante e lenta da far asciugare ma resistente alle abrasioni e dei colori giusti? Domande di questo genere sono molto frequenti tra chi pratica immersioni in apnea, e come vedremo in seguito la risposta dipende essenzialmente dalle proprie esigenze specifiche.

Un altro elemento che va considerato ben prima di pensare alla taglia giusta è lo spessore della muta: si può optare per una muta da 5 millimetri, che permette di immergersi anche nelle mezze stagioni, oppure pensare di raddoppiare l’acquisto procurandosi una muta da 3 mm per le attività estive e una più pesante (anche da 7-8 millimetri) per la stagione fredda.

Un aspetto spesso sottovalutato, ma altrettanto cruciale nella scelta della muta, è il modo in cui questa è assemblata: esistono modelli, versioni e “disegni” che garantiscono la giusta aderenza della muta a ogni costituzione fisica (esistono anche mute appositamente progettate per donne e bambini).

Abbigliamento per sub: quali tipi di muta esistono?

Una muta da sub deve innanzitutto proteggere il subacqueo dal freddo, ma deve anche permettere una buona capacità di movimento e adattarsi il più possibile al corpo di chi la indosserà. Questo vale per tutte le mute subacquee, da quelle a manica corta per il surf fino a quelle semi-stagne, che permettono di immergersi in acque fredde senza rinunciare al comfort di una morbida muta in neoprene.

Esistono diversi tipi di muta subacquea:

  • muta umida: è in assoluto la più usata, anche per la pesca in apnea. Protegge dal freddo mantenendo un sottile strato di acqua tra l’interno della muta e la pelle del sub: in sostanza ci si bagnerà, ma se la muta è abbastanza aderente il calore corporeo sarà sufficiente a riscaldare l’acqua al suo interno;
  • muta semistagna: come quella umida, la muta semistagna mantiene uno strato d’acqua a contatto col corpo del sub, ma permette il ricambio d’acqua soltanto nel momento in cui si aprono le cerniere (che generalmente si trovano sul posteriore);
  • muta stagna: mantiene il subacqueo asciutto grazie alla tenuta stagna delle estremità. Viene indossata sopra a un sottomuta ed è dotata di valvole per compensare lo schiacciamento della pressione. Può essere trilaminato o neoprene compresso ed è considerata un’attrezzatura tecnica ad uso di subacquei esperti o professionisti.

La tipologia di muta da utilizzare dipende dal tipo di immersione che si intende fare e dalle temperature che si affronteranno: la più diffusa e utilizzata, però, resta la muta umida.

Muta umida: neoprene liscio, foderato, spaccato

Per scegliere la muta più adatta alle proprie esigenze bisogna considerare diversi aspetti, a cominciare dal materiale. Se è vero che (quasi) tutte le mute sono in neoprene, va considerato che questa gomma sintetica può essere lavorata in vari modi ed essere associata a diversi materiali, ognuno con le sue proprietà specifiche.

Innanzitutto, la muta umida può essere o meno foderata esternamente: nasce qui la prima distinzione, tra muta liscia e foderata. L’opzione foderata, a sua volta, offre diverse possibilità: per l’esterno della muta possono essere utilizzati lycra, kevlar, jersey di nylon o poliestere, mentre per la fodera interna si opta generalmente per lycra o plush.

Le mute di questo tipo vengono definite usando una coppia di aggettivi, che indicano appunto la composizione della parte interna ed esterna della muta:

  • liscio-spaccata: si tratta di una muta senza fodera esterna (liscia), la cui parte interna è in neoprene spaccato, cioè in cui le bollicine sono state spaccate durante il taglio del neoprene e quindi formano delle piccolissime ventose sulla pelle del subacqueo, aumentando l’aderenza (infatti per indossarla è necessario usare una soluzione saponata e molta attenzione). L’assenza di fodera esterna e cuciture la rendono più delicata, ma anche molto elastica e di rapida asciugatura;
  • foderata-spaccata: aggiungere una fodera in nylon o kevlar sull’esterno significa sacrificare un minimo di elasticità ma avere una muta molto più resistente a tagli e abrasioni – una qualità fondamentale per chi prevede di passare il tempo tra tane negli scogli e fondali;
  • foderata-foderata: aggiungere una fodera internamente aiuta a stare più caldi ma soltanto per immersioni brevi, dopodiché la capacità isolante di questo tipo di muta diventa tutt’altro che un piacere, soprattutto se ci si immerge in inverno. D’altro canto questa muta è in assoluto la più resistente e la più facile da indossare.

Una volta scelta la combinazione di materiali, bisogna risolvere altre due questioni: è il momento di scegliere lo spessore della muta e decidere se acquistare una muta intera o a due pezzi, composta da giacca e pantalone e vita alta (o salopette).

Muta subacquea: come scegliere quella giusta
La muta perfetta per la pesca subacquea dipende dalle esigenze del singolo apneista, ma ci sono alcune caratteristiche da considerare sempre con attenzione

Muta subacquea: come scegliere lo spessore

Lo spessore di una muta subacquea può andare da appena un millimetro e mezzo (muta per il nuoto) fino a 7-8 millimetri. Nelle mute a due pezzi, che sono anche quelle più indicate per la pesca in apnea, è anche possibile associare spessori diversi – con pantalone da 3-4 mm e giacca più pesante.

In linea generale, una muta subacquea da 5 mm permette di pescare tutto l’anno senza problemi di temperatura. Chi si immerge solo in estate, d’altro canto, può optare per una muta da 3 mm, inevitabilmente più elastica, leggera e facile da asciugare.

La muta da 3 mm è indicata per immersioni in acque dai 24°C in su, mentre quella da 5 mm permette di affrontare agevolmente temperature fino a 15°C. Se si pensa di immergersi in acque molto fredde, al di sotto della soglia dei 15°, è bene attrezzarsi con una muta più pesante, magari associata agli accessori in neoprene che ne potenziano l’azione di protezione, come sottomuta, guanti e calzari.

Scegliere la muta per la pesca subacquea

Chi pratica pesca in apnea ha bisogno di una muta con caratteristiche peculiari, che vanno molto al di là della possibilità di mimetizzarsi con scogli e fondali. La scelta foderata-spaccata è in assoluto la più diffusa tra i pescatori subacquei, poiché assicura una buona resistenza a tagli e abrasioni pur mantenendo una certa libertà di movimento. Ma non basta.

Una muta per la pesca sub dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

  • resistenza all’abrasione;
  • fodera mimetica, nelle tinte ocra e marrone;
  • assenza di cerniere: questa è una proprietà da non sottovalutare, poiché le cerniere possono creare problemi durante la capovolta, ed è il motivo per cui per la pesca sub è sempre consigliata una muta in due pezzi (meglio col pantalone a vita alta che con la salopette);
  • rinforzi per le zone soggette a usura, come ginocchia e gomiti (fondamentali per chi pesca in tana e all’aspetto);
  • appoggio sternale per caricare l’arbalete in sicurezza e senza il rischio di farlo scivolare.

C’è poi la questione dell’indossabilità, che per chi pratica la pesca sub in inverno è particolarmente importante, e può condurre la scelta verso mute con interno foderato anche a scapito di un’asciugatura rapida. Tutto dipende, come sempre, dalle preferenze individuali del singolo apneista: c’è chi pesca tutta la vita con una liscia-spaccata da 5 mm e chi preferisce alternare una muta estiva in spaccato e una tenuta invernale con doppia fodera.

L’importante, soprattutto quando si tratta di scegliere la muta per la pesca in apnea, è scegliere una taglia che sia abbastanza comoda da non ostacolare i movimenti e l’espansione polmonare ma sufficientemente aderente al corpo da non lasciare “sacche” d’aria tra il neoprene e la pelle, che si riempirebbero d’acqua.